
Proposta di legge regionale d’iniziativa popolare, per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico
8.000 firme da consegnare entro il 25 settembre 2022
Quaranta realtà del sociale piemontesi, attraverso una proposta di legge regionale d’iniziativa popolare, chiedono alla Regione Piemonte di rimettere in discussione l’attuale legge sul gioco d’azzardo, approvata a luglio 2021 dalla maggioranza Cirio.
La campagna prevede di raccogliere 8000 firme in sei mesi. Al raggiungimento di questo obiettivo, il Consiglio regionale del Piemonte sarà chiamato a discutere in aula la proposta di legge e metterla ai voti.
La proposta di legge di iniziativa popolare sarà affiancata da una campagna comunicativa dal titolo “Giochiamo la nostra partita”, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema attraverso interviste, infografiche, analisi quantitative e qualitative sugli effetti del gioco patologico.
IL GIOCO D’AZZARDO IN PIEMONTE
In Piemonte si sono succedute due leggi sulla regolamentazione del gioco d’azzardo, una nel 2016 e una nel 2021. L’impianto normativo in vigore, voluto dalla giunta presieduta da Alberto Cirio – e appoggiata solamente dalla maggioranza in Consiglio – ha, nei fatti, smantellato quello precedente.
Un’operazione politica che ha mobilitato molte realtà – che da anni si battono sul fronte della dipendenza da gioco, contro il sovraindebitamento e le povertà, contro le mafie -, contrarie all’abrogazione della legge regionale 9/2016, che ha avuto il merito di regolamentare il settore.
Le posizioni avanzate da questo gruppo di realtà sono rimaste inascoltate dalla maggioranza Cirio. Per questo, una rete di quaranta enti piemontesi del terzo settore ha deciso di chiedere alle elettrici e agli elettori di esprimersi sul tema, sottoponendo loro una proposta di legge di iniziativa popolare dal nome “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”.
Un progetto che deve ottenere 8000 firme in 6 mesi, necessarie per intraprendere un percorso virtuoso che, oltre a tutelare le fasce più fragili della popolazione, dia la possibilità di continuare e migliorare il cammino iniziato con l’approvazione della legge regionale 9/2016.
La legge del 2016, smantellata a colpi di maggioranza, ès un punto di partenza, perché i numeri rappresentano la sua efficacia su diversi fronti:
- una significativa diminuzione dei soldi giocati e delle perdite da gioco;
- un ridimensionamento del numero di utenti presso il SerD per patologia da gioco;
- un numero minore di slot machine presenti sul territorio.
Un nuovo intervento normativo risulta dunque necessario e urgente per non perdere i risultati che si erano raggiunti, in un momento socio-economico particolarmente complesso per le categorie più fragili, anche alla luce dell’emergenza sanitaria che ha inciso pesantemente sul tasso di povertà e sul grado di coesione sociale.
GLI OBIETTIVI DELLA PROPOSTA DI LEGGE
- prevenire e contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo in Piemonte attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione sui rischi correlati al GAP e sulle conseguenze a livello familiare, sociale e lavorativo;
- aumentare la distanza tra spazi per il gioco e luoghi sensibili, come scuole, ospedali, impianti sportivi, bancomat, ecc.;
- disincentivare l’accesso al gioco non concedendo autorizzazioni per l’accensione di nuove slot machine e spegnendo quelle in funzione che non rispettino la distanza dai luoghi sensibili (300 m per i comuni con popolazione fino a 5mila abitanti e di 500m per i comuni con popolazione superiore);
- diminuire gli orari di accensione degli apparecchi da gioco per un massimo di 10h nell’arco di 24h;
- contemperare le eventuali ricadute occupazionali prodotte dalla riorganizzazione e ristrutturazione del comparto a seguito dell’applicazione della presente legge e tutelare le condizioni di reddito e lavoro per tutti i lavoratori che ne saranno coinvolti;
- contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco sul governo del territorio, sulla qualità del contesto urbano, sulla viabilità e sull’inquinamento acustico.
PERCHÉ PARTIRE DALLA LEGGE 9/2016
Nel processo di stesura della proposta di legge, il testo di riferimento è stato la legge 9/2016, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e abrogata dall’attuale maggioranza Cirio. Una buona norma che ha prodotto risultati positivi in pochi anni dalla sua applicazione.
In Piemonte, a partire dal 2016, anno di approvazione della legge, si è rilevata una decrescita del volume di giocate pari al -11% (572 milioni di euro). Il minor volume di gioco è correlato al volume di perdite da parte dei giocatori: anche in questo caso la relazione mette in luce un netto calo del -16.5% per il Piemonte, a fronte di una decrescita molto più lenta (-0,9%) per il resto del Paese. Questo significa che nel 2019 – anno in cui è entrata pienamente in vigore la legge del 2016, senza le ripercussioni socio-economiche della pandemia – i giocatori hanno perso 206 milioni di euro in meno rispetto a quanto avevano perso nel 2016.
La legge 9/2016 stava dunque producendo i suoi frutti, confermandosi un impianto normativo virtuoso a tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione.
LE PROPOSTE MIGLIORATIVE
A fronte di questi dati, la sua abrogazione è un’azione politica scellerata. Con la raccolta firme, il comitato promotore vuole ripartire dalla 9/2016 per migliorarla.
Le migliorie contenute prendono spunto da esperienze virtuose di altre Regioni e dal confronto con esperti che da anni lavorano nel campo delle dipendenze da gioco, del sovraindebitamento, delle povertà e del contrasto alle mafie.
Concretamente, le proposte migliorative sono le seguenti:
- Nascita dell’Osservatorio Regionale sul fenomeno delle dipendenze da gioco;
- Stesura del Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio del gioco d’azzardo patologico;
- Partecipazione del terzo settore all’attuazione della legge;
- Aumento delle sanzioni e degli incentivi;
- Regolamentazione della superficie espositiva di biglietti e tagliandi di lotterie nazionali e a estrazione istantanea;
- Contemperare le eventuali ricadute occupazionali prodotte dalla riorganizzazione e ristrutturazione del comparto a seguito dell’applicazione della presente legge e tutelare le condizioni di reddito e lavoro per tutti i lavoratori che ne saranno coinvolti.
Inoltre, rispetto alla 2021, la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare:
- aumenta la tipologia di luoghi sensibili;
- aumenta la distanza tra apparecchi di gioco e luoghi sensibili (da 400m a 500m per comuni oltre i 5000 abitanti);
- riduce notevolmente gli orari di accensione delle slot (10 ore su 24h, contro le 14 o 16 ore della 2021);
- dà la possibilità ai Comuni di individuare altri luoghi sensibili e di limitare ulteriormente gli orari di gioco;
- reintroduce la retroattività, ovvero l’obbligo di spegnere tutte le slot machine che non rispettino il distanziamento, comprese quelle installate precedentemente all’entrata in vigore della normativa.
CHI PUÒ FIRMARE?
Possono firmare tutte le persone maggiorenni iscritte alla liste elettorali del Piemonte. Per firmare, è necessario presentare un documento d’identità valido.
DOVE FIRMARE?
Fino al 25 settembre 2022 sarà possibile firmare in diversi punti della Regione. Il calendario dei luoghi di raccolta firme e dei banchetti è già disponibile sul sito www.liberapiemonte.it/giochiamo-la-nostra-partita/ ed è in costante aggiornamento.
RACCOLTA FONDI
È possibile sostenere concretamente il progetto contribuendo alle spese per la realizzazione dei materiali e per la campagna comunicativa.
Si può donare tramite bonifico bancario usando le seguenti coordinate:
COMITATO BENI CONFISCATI LIBERA PIEMONTE ONLUS
Banca Popolare Etica – sede di Torino
IBAN IT41G0501801000000011312816
Causale: SOSTEGNO CAMPAGNA GAP
Oppure su Satispay, inquadrando il QR Code sottostante:

IL COMITATO PROMOTORE
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