Tutta la cittadinanza è benvenuta!
SABATO 9 GIUGNO 2012
Dalle 15h30 alle 23h30
16h30 . Spettacolo di magia
18h00 . La nostra storia
18h30 . Cirko Vertigo
20h30 . Grigliata popolare, musica e balli
VIA PAOLO VERONESE 202 . TORINO
Vent’anni da funamboli
La cooperativa sociale Arcobaleno compie vent’anni. Di fronte alla deriva culturale, allo smarrimento delle amministrazioni, della politica e delle persone, sentiamo l’esigenza di comunicare al di fuori del nostro mondo la nostra esperienza. Non tanto per sfatare pregiudizi e luoghi comuni su queste realtà, né solo per farne conoscere i risultati di eccellenza, che ci sono. Lo facciamo per contribuire a diffondere una filosofia imprenditoriale che sa coniugare attenzione alle persone, alle relazioni, all’ambiente e capacità di creare lavoro, reddito, opportunità.
Le cooperative sociali d’inserimento lavorativo infatti sono strane creature: la testa nel mercato e il cuore nella vita delle persone. Una specie di contraddizione in termini, nel mondo in cui viviamo: coniugare efficienza, serietà e competitività con il passo lento di chi fa più fatica sembra non solo impossibile, ma anche poco conveniente, a meno di non ricorrere al buon cuore di qualche benefattore, oppure mascherando da cooperativa sociale un’azienda privata, che sfrutta le facilitazioni fiscali e normative accordate a questo tipo di impresa, ma si dimentica di sostenere le persone più fragili affinché possano riprendere in mano la propria vita. Molti, anche negli ambienti che si occupano di sociale, non conoscono appieno questa particolare condizione e considerano le cooperative sociali più o meno come degli enti assistenziali, carenti dal punto di vista della qualità e della redditività, che sopravvivono grazie al denaro pubblico.Arcobaleno, come altre cooperative sociali che abitano il nostro paese, smentisce tutto questo: è fatta di persone in carne e ossa – non è certo il paradiso – ma è un posto in cui si cerca davvero di coniugare testa e cuore. E dove seguire le regole non è un optional. Come ogni cooperativa sociale d’inserimento lavorativo, una quota del personale (il trenta-quaranta per cento) deve provenire da categorie sociali cosiddette “svantaggiate”. Nel caso della cooperativa sociale Arcobaleno, si tratta di persone che hanno avuto problemi di carcere e di droga e che ne sono venuti fuori. Un pezzo d’Italia di cui si può andare orgogliosi.
Per realizzare questa “impresa”, da vent’anni, facciamo un mestiere da funamboli, attenti a mantenere il delicato equilibrio fra sociale ed economico: un bilanciamento complicato, che abbiamo raccontato con un film, “40%. Le mani libere del destino” e con 10 racconti-ritratti, presentati al Salone del Libro da don Luigi Ciotti, Luciana Littizzetto, Pietro Buffa e tanti altri amici.
L’importanza di fare cultura (come abbiamo fatto con questo film), è per noi irrinunciabile, è il valore aggiunto del nostro “fare impresa”: è – spiega Lucio, uno dei protagonisti di “40%”, “una scommessa che sembra una contraddizione, una frattura logica, un corto circuito”. Un cuore… che pensa.
Il nostro equilibrio da funamboli però è sottoposto a scosse sempre più forti. Certo, anche nel 1992, quando Arcobaleno muoveva i primi passi, l’economia italiana attraversava un momento molto critico, ma la crisi attuale appare ancora più pesante per la sua sovranazionalità, per la prepotenza dei mercati finanziari, per l’incertezza delle classi dirigenti, per il senso di impotenza che attanaglia le imprese, per il lavoro che si assottiglia di giorno in giorno.Di fronte a questo quadro, la “forza” di Arcobaleno sta anche nella lungimiranza di una scelta, quella di indirizzare le proprie attività economiche nel campo dell’economia verde. Salvaguardare l’occupazione, anche dei più svantaggiati, salvaguardando al tempo stesso il pianeta, risolve la contraddizione fra “prodotto economico” e “prodotto sociale”, poiché è la stessa attività economica (il recupero della carta e dei rifiuti elettronici, il fotovoltaico, lo smantellamento dell’amianto) ad avere una fortissima valenza sociale. E questo aspetto, che unifica “cuore e cervello”, ci auguriamo sia uno strumento in più per traghettare Arcobaleno attraverso le acque difficili della recessione.
Ogni settimana “Cartesio”, il servizio di raccolta carta a domicilio che la nostra cooperativa svolge in città dal 1995, bussa alle porte dei torinesi e per una realtà così pervasiva come la nostra, l’integrazione positiva con il territorio è un valore prezioso. Per questo il 9 giugno, nella settimana in cui il mondo si interroga su come proteggere il nostro pianeta dallo sfruttamento ambientale, Arcobaleno, che di ambiente si occupa nel suo fare quotidiano, festeggerà il suo 20° anniversario con una grande festa, aperta a tutta la cittadinanza. Il programma prevede uno spettacolo di magia e ovviamente acrobazie circensi, che ben rappresentano la quotidianità funambolica delle cooperative sociali.
E poi ci sarà anche modo di parlare della storia di Arcobaleno e dei suoi obiettivi: perché malgrado i nostri 125.000 cestini gialli sparsi per Torino, ci sono persone che non conoscono gli scopi, le regole, il codice etico della nostra cooperativa. Questo a volte fa sì che venga sminuito il servizio reso alla città o che ci si accosti ai lavoratori della raccolta carta con diffidenza. Trasformare il parco mezzi di Via Paolo Veronese 202, la nostra sede, in un grande palcoscenico aperto alla città, serve quindi a vincere i pregiudizi e promuovere una cultura del sociale che, specie in tempi di crisi, rischia di finire accantonata, pur essendo una preziosa risorsa. È, infine, un modo per ringraziare tutti coloro che in questi 20 anni hanno puntellato e dato sostegno ai tanti funamboli di Arcobaleno.
Ci vediamo a casa “nostra”, sabato 9 giugno, per un pomeriggio di spettacolo, condivisione e riflessione.
Potito Ammirati
Presidente della Cooperativa sociale Arcobaleno
(Consorzio Abele Lavoro)